Iniziative per la Giornata della Memoria
“In un angolo del campo di concentramento, a un passo da dove si innalzavano gli infami forni crematori, nella ruvida superficie di una pietra, qualcuno, chi?, aveva inciso con l’aiuto di un coltello forse, o di un chiodo, la più drammatica delle proteste: “Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia” (Luis Sepùlveda, “Le rose di Atacama”).
Nella certezza che l’unica redenzione possibile è quella offerta dalla memoria, perché solo serbando il ricordo delle vittime della shoah e testimoniando dell’insensatezza delle loro sofferenze, si può interrompere il giogo dell’orrore di cui l’umanità è stata capace, si celebra ogni anno il Giorno internazionale della Memoria delle vittime dell’Olocausto.
Uscirà così nella mattinata di lunedì 27 gennaio (ore 10:00), nella Piazza del Popolo di Fermo, con tutte le classi dei suoi plessi di primaria e secondaria di primo grado, l’IC Ugo Betti di Fermo, che ha fatto della responsabilità della memoria uno dei temi portanti del proprio profilo identitario, in un ideale filo di continuità con il percorso svolto nella prima parte di questo anno scolastico nell’ambito della macroprogettazione sulla legalità che ha avuto il suo momento più rappresentativo nell’incontro coi familiari di vittime del terrorismo italiano.
In qualunque momento storico si sia affermato un principio di discriminazione si è verificata una frattura dell’umanità, in quanto è venuto meno il senso di appartenenza a una comunità, si tratti di Olocausto, di Foibe (come nel prossimo 10 febbraio, Giorno del ricordo), di vittime della mafia (21 marzo) o del terrorismo (9 maggio). Il luogo simbolico della commemorazione non può che trovarsi allora nel cuore della Città, vicino a quelle Istituzioni con le quali la scuola è tenuta a dialogare tendendo a un fine comune: la costruzione di una comunità coesa e solidale, principio di ogni democrazia, garanzia di salvaguardia dei diritti di ogni uomo. Ce lo ricorderanno i bambini, posando le loro farfalle nello spazio urbano di piazza del Popolo, per ribadire il diritto al gioco e a vivere la propria infanzia, negato ai piccoli deportati di Terezìn, “La repubblica delle farfalle” (Matteo Corradini 2013), ispirato alla poesia di Pavel Friedman.
Nel pomeriggio la celebrazione continuerà alla presenza delle Autorità, delle famiglie e della cittadinanza alle ore 17;30 presso la “Sala dei Ritratti” del comunale “Palazzo dei Priori”, attraverso un incontro storico-musicale dal titolo “Ad Auschwitz c’era un’orchestra”, coordinato dal maestro Stefano Rocchetti e pensato come un viaggio della memoria fatto di immagini, musica e parole: risorse tutte della sopravvivenza, nel senso materiale e figurato del termine.