Quando la distanza avvicina: la proposta educativa dell’Istituto per le famiglie
Nella serata di venerdì 12 marzo si è svolto il primo evento online sull’innovazione didattica, dedicato ai genitori degli alunni dei tre ordini scolastici, con una grande partecipazione delle famiglie ma anche degli insegnanti di infanzia, primaria e secondaria: il Prof. Michele Gabbanelli, docente di lingua e civiltà inglese all’IIS “Savoia-Benincasa” di Ancona, collaboratore di European Schoolnet nell’ambito della ricerca e della sperimentazione e formatore di INDIRE, attraverso un intervento specialistico, dal titolo “Let’s debate”, ha presentato la metodologia del Debate promossa dal progetto di ricerca-azione delle Avanguardie Educative, cui l’Istituto Betti aderisce allo scopo di favorire negli alunni l’apprendimento cooperativo e l’acquisizione di competenze trasversali (life skill), in particolare competenze di educazione all’ascolto e public speaking, da esercitare fin dalla più tenera età e fondamentali per la costruzione di una cittadinanza consapevole.
E’ un tempo, il nostro, in cui la strategia del debate, nel mondo anglosassone addirittura disciplina a sé stante, si potrebbe declinare a infiniti livelli su pro e contro della didattica a distanza. E non vi è chi non interverrebbe. Per tutti, però, può esistere una vision in grado di andare oltre schematizzazioni dicotomiche e rassegnate soluzioni riduttive: di necessità virtù, non solo valorizzando il valorizzabile ma anche aprendo inediti percorsi in passato inimmaginabili, per coniugare tradizione e innovazione, alla luce di una sana ostinazione educativa e costruttiva. Rispondere alle limitazioni cercando gli spazi ampi consentiti dal virtuale, reagire alle chiusure inventando nuove aperture: in verticale verso la cultura e in orizzontale verso le famiglie.
Così, nei tempi lunghi del Covid e della chiusura fisica delle scuole, nei tempi del déjà vu in cui non resta altro che il ritorno alle videolezioni, una scuola a vocazione cittadina come l’Istituto Scolastico Comprensivo Ugo Betti fonda la sua mission nell’impegno di trasmettere con coerenza non solo ai giovani ma anche alle famiglie il senso del richiamo all’unità del tessuto civico. E intende farlo proponendo semi di un rinnovato umanesimo, anche nei tempi della pandemia. Ancor più nei tempi della pandemia: un umanesimo pan-demico, in grado cioè di “contagiare” tutti, stavolta col virus buono della cultura che salva. Informare per formare, quando la cultura supporta realmente la formazione della comunità di una scuola che vada oltre le mura, in un’alleanza educativa con le famiglie e con il territorio, di una scuola cittadina che viva attraverso lo spazio virtuale fatto di persone e relazioni che legano il mondo locale a quello globale: vicino, in fondo, il senso della “scuola di prossimità”, che confonde il formale e l’informale dell’apprendimento, i tempi della scuola e dell’extrascuola, favorendo un modello diffuso di sistema formativo allargato, perché la crescita culturale si estenda all’intera comunità.
Acquista così un valore nuovo, contro la chiusura e il distanziamento sociale, la riapertura delle relazioni educative promosse, stavolta per il tramite del digitale, da #Bettinforma, rassegna di formazione e informazione, che l’IC Betti propone alle famiglie degli alunni, nell’ottica dell’apprendimento permanente e dell’unità della cittadinanza, animando un dibattito culturale ed educativo attraverso il coinvolgimento di scrittori, studiosi ed esperti dei nostri tempi. Perché la scuola torni a essere “luogo” di incontro e relazione, collante civico all’insegna della cultura.