Per una scuola contro la mafia

La mafia, prima di essere un’organizzazione, è una mentalità sottesa alla società: è per questo che la prima arma della lotta alla criminalità organizzata poggia sui banchi di scuola. Lo hanno compreso bene i ragazzi del terzo anno della secondaria di primo grado dell’IC “Ugo Betti”, ai quali nella giornata del 16 dicembre è stata fornita una preziosa opportunità: quella di confrontarsi con una studiosa del territorio, giovane quanto tenace e determinata, fervente appassionata della verità, della giustizia e del proprio lavoro, fare ricerca per conoscere il sociale.

Classe 1984, filosofa e studiosa di organizzazioni mafiose, autrice del saggio “Conoscere per riconoscere. La criminalità organizzata nelle Marche” (Ed. Homeless Book 2019), curato da Everardo Minardi e Carlo Di Marco, docenti presso l’Università degli Studi di Teramo, con un’intervista al Dott. Sergio Sottani, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Ancona, Sara Malaspina ha offerto al nostro Istituto scolastico e alla cittadinanza il suo ricco e concreto contributo alla formazione sulla legalità con un doppio intervento nella giornata del 32° anniversario della sentenza del Maxiprocesso con cui venne accertata per la prima volta l’esistenza di Cosa nostra (16 dicembre 1987).

Moltissime le domande suscitate nella mattinata a scuola da un incontro insolito e quanto mai vivo, testimonianza autentica di fede nei valori civili e nell’impegno personale e sociale, esperienza significativa tale da rimanere con certezza impressa nella memoria del cuore dei nostri ragazzi.

All’intervento pomeridiano nella Sala dei Ritratti, moderato dalla giornalista Sandra Amurri e aperto dai saluti delle autorità che si sono trasformati in reali contributi, il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, Sua Eccellenza Monsignor Rocco Pennacchio Arcivescovo della Città di Fermo, il Vicequestore Dott. Ignazio Messina, è seguito un qualificato e sostanzioso dibattito, segno dell’interesse dell’opinione pubblica per un fenomeno presente ma silente nelle Marche. Dati alla mano in un’indagine serrata basata su anni di ricerche e di osservazione del tessuto socio-economico del territorio, l’appello della dott.ssa Malaspina punta sull’importanza della consapevolezza: “conoscere per riconoscere”. E parte, sempre, da Amore: per la conoscenza, per la società, per l’uomo, per i giovani, per i bambini.

Perché, come ricorda Sandra Amurri attraverso le parole di Antonino Caponnetto, “La mafia teme la scuola più della giustizia”.

Link e foto dell'evento