Gli anni di piombo: sulle tracce della memoria e della vita

“Raccontare nelle scuole quello che è stato”: le parole a conclusione della docufiction “Io ricordo. Piazza Fontana” proposta dalla RAI il 12 dicembre nel 50° anniversario della “madre di tutte le stragi”.

Già dal giorno prima l’IC “Ugo Betti” quell’invito lo ha vissuto – e ha voluto fortemente lo vivessero tutte le sue componenti, a partire proprio dai giovani – attraverso la figura e l’opera di Giovanni Ricci, sociologo e criminologo, figlio dell'App. CC Domenico Ricci M.O.V.C. alla memoria, membro della scorta di Aldo Moro caduto in via Mario Fani a Roma, che attraverso l’opera dell’Associazione intitolata a suo padre offre quotidianamente nella memoria una testimonianza alta di civiltà. Dall’altro capo degli anni di piombo Giovanni nella mattinata dell’11 dicembre ha infatti incontrato i ragazzi della terza media della scuola secondaria “Betti” raccontando come “lui ricordi. Via Fani”. Ha parlato ininterrottamente, per più di due ore che sono volate, non solo svolgendo una documentatissima lezione di storia contemporanea, ma soprattutto mettendo a disposizione i suoi ricordi più intimi per il bene comune, quel bene comune da costruire insieme, del quale è necessario che i ragazzi comprendano l’importanza dal quotidiano. Ma il tempo del confronto ai nostri ragazzi non è bastato; un giovane pubblico che ascoltava attonito in un silenzio surreale di fronte agli occhi commossi dei propri insegnanti quel ragazzo che allora aveva all’incirca la loro stessa età, 12 anni, e che ha davvero tanto da raccontare e da trasmettere: una lezione di legalità a 360° gradi che si è trasformata in una lezione di umanità.

Ma non vuole sentire parlare di eroi o di lezioni il nostro Giovanni, come ha sottolineato anche nel pomeriggio in un incontro moderato dalla giornalista Angelica Malvatani di fronte a una “Sala dei Ritratti” gremita di un pubblico cittadino adulto e coinvolto alla presenza del Procuratore dott. Alessandro Pazzaglia e dei rappresentanti delle Forze dell’ordine come la Guardia di Finanza, la Guardia Costiera, la Polizia penitenziaria, la Polizia municipale.

Molte le autorità intervenute per i saluti iniziali: il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, Sua Eccellenza il Prefetto Dott.ssa Vincenza Filippi, che da Roma nella sua giovinezza quei momenti drammatici della storia d’Italia li ha vissuti personalmente, il Vicepresidente della Provincia Dott. Stefano Pompozzi che rappresenta anche il Tavolo della Legalità, il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Tenente Colonnello Antonio Marinucci che in un momento di grande commozione ha letto la motivazione della Medaglia d’oro di Domenico, ma anche il Direttore USR Marche Dott. Marco Ugo Filisetti, intervenuto a quest’evento, promosso da una scuola, di formazione storica e civica.

Quindi attraverso l’impegno del Tavolo della Legalità, la voce di Giovanni è arrivata agli alunni delle altre scuole del territorio, gli IC di Monte Urano, Petritoli, il “Marconi-Rodari” di Porto Sant’Elpidio, il “De Carolis” di Acquaviva Picena, accompagnati da dirigenti e insegnanti nella Sala Rita Levi Montalcini di Palazzo Sagrini nella mattinata del 12 dicembre.

Come nel docufilm dedicato a Piazza Fontana, anche qui “le giovani generazioni ci sono e hanno bisogno di conoscere”: e lo hanno dimostrato agli adulti, che hanno il dovere morale di fornire loro occasioni significative alternative a quella noia denunciata dal Sindaco nel suo intervento al Palazzo dei Priori, attraverso quell’impegno sociale e civico che può nascere solo dalla conoscenza e dalla consapevolezza. Innumerevoli davvero le domande dei ragazzi: ma è Giovanni che li ringrazia perché lo aiutano ogni giorno a rivedere il suo Babbo non morire, ma sorridere.

Grazie Giovanni,

dal Dirigente e dai docenti dell’IC “Ugo Betti” per questa straordinaria lezione di legalità come conformità al Bene.

Articolo su La Provincia di Fermo del 12/12/2019

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