All'Istituto Betti un team di psicologi per la cura del benessere di bambini e ragazzi: la relazione al centro
I saperi sono importanti, ma possono essere edificati in modo organico solo se accompagnati dai processi emotivi e relazionali. Questo uno dei messaggi lasciati ai genitori intervenuti in occasione della presentazione dello staff di psicologi scolastici nell’aula magna dell’Istituto Betti, nel pomeriggio di sabato 23 ottobre.
Per prima la dottoressa Silvana Zechini, che in quest’anno scolastico interverrà nei segmenti formativi della scuola dell’infanzia e primaria, ha sottolineato l’importanza di una cultura della psicologia del benessere: quando si lavora con i gruppi classe non lo si fa per la ricerca di qualcosa di patologico, lo si fa per curare la dimensione della relazione, che accompagna tutti i processi legati al cognitivo. Il suo lavoro, in sinergia con i docenti e le famiglie, verterà in particolare sulle emozioni primarie, per creare un circuito comunicativo positivo.
Il dottor Giorgio Buccioni si occuperà dei ragazzi della scuola secondaria di I grado, lavorando sia con i gruppi classe, sia con i singoli studenti attraverso sportelli individuali, gestendo dinamiche di civiltà e favorendo lo sviluppo dell’empatia. Altro focus del suo intervento sarà l’orientamento, per i ragazzi delle classi terze, che l’esperto aiuterà, sempre in collaborazione con i docenti di classe, a trovare la propria strada nel corso di un’età complessa, segnata da grandi cambiamenti.
Per la prima volta collabora con l’Istituto Betti anche il dottor Marco Splendiani, che sarà la figura di riferimento sul tema del bullismo e del cyberbullismo. I suoi interventi saranno rivolti, oltre che ai genitori, ai bambini delle classi quarte e quinte della primaria e ai ragazzi della secondaria. Splendiani ha sottolineato quanto il termine “bullismo” sia spesso abusato, per indicare situazioni che non sono tali. Anche a questo proposito saranno utili gli incontri di tipo laboratoriale, pratico ed esperienziale che condurrà con le classi. Per dare ai ragazzi strumenti di lettura della vita reale, sono necessarie esperienze di formazione dell’identità. “Divento io nel tu; diventando io dico tu. Ogni vita reale è incontro. In principio c’è la relazione” era lo slogan del filosofo Martin Buber: tale prospettiva di pensiero il cui cardine sono il dialogo e la relazione può essere la chiave per la prevenzione di dinamiche disfunzionali.
Alta l’attenzione dei genitori presenti all’incontro e varie le domande e sollecitazioni poste in chiusura. L’appuntamento verrà sicuramente rinnovato per la trattazione di tematiche specifiche.